mercoledì 3 agosto 2016

Olympic Nat'l Park: Hoh Rain Forest e Ruby Beach



Ci siamo addormentati ieri sera cullati da un lento sciacquio delle onde: la riva è a pochi metri dalla nostra camera. Ci svegliamo  rigenerati da un sonno profondo. Paolo è il più mattiniero e alle 6 è già a Neah Bay, dove quattro aquile dalla testa bianca (bald eagles) svolazzano a pochi metri da lui, mentre laboriosi picchi si danno da fare sui tronchi degli alberi circostanti.

Dopo una bella colazione nella confortevolissima cucina, partiamo diretti al Hoh Rain Forest Visitor Center.

La strada si immerge in un mare verde e nel giro di un paio d'ore ci troviamo a camminare su un sentiero, in mezzo a tronchi giganteschi coperti di muschi, a felci e fiori. L'atmosfera è affascinante e misteriosa. Quando arriviamo ad un corso d'acqua, limpidissima, ci sembra di essere entrati in uno di quei film con John Wayne  su cui tante volte abbiamo fantasticato. Ma poi è davvero emozionante scoprire che proprio questi sono i fiumi e i ruscelli che i salmoni risalgono per tornare a deporre le uova dove sono nati: quante volte abbiamo visto documentari che raccontano tutto ciò! E sempre guardando queste realtà, le sentivamo talmente lontane e irraggiungibili da diventare irreali. È davvero una sorpresa, perciò, trovare un cartello che dice che è proprio questo questo piccolo ruscelletto nascosto tra i pini, uno dei corsi d'acqua che a primavera vengono risaliti dai salmoni: tornando a morire nella foresta, riporteranno sulla terra le sostanze nutritive accumulate nella loro vita, sostanze che verranno nutrimento a piante e animali. Qui la potenza del ciclo vitale è evidentissima: anche gli enormi tronchi delle conifere che si abbattono suolo, diventano rifugio, nido, nutrimento.

Il nostro picnic è salutato da passeri e uccellini vari in attesa delle nostre briciole. Appena prima di ripartire avvistiamo, non lontane dall'auto, alcune cerbiatte... La giornata è splendida, non comune da queste parti, e fa caldo: le cerbiatte sono venute a bere al laghetto con i loro piccoli. 

Un'ora di guida e ci troviamo in un luogo completamente diverso: scendiamo dalla scogliera fino a Ruby Beach, una lunga spiaggia, ultimo confine occidentale sul lo sconfinato oceano Pacifico che oggi appare appena mosso da piccole onde. L'acqua è chiara e accecante per la forte luce e grandi scogli emergono dall'acqua evanescenti per la nebbiolina. Lungo la spiaggia si accumulano moltissimi tronchi delle grandi conifere della foresta, che si spinge proprio fino al mare.

È davvero difficile decidere di andarcene da qui, tanto bello è il posto… Ma abbiamo la nostra tabella di marcia a, così ripartiamo e torniamo per cena a Neah Beach, dove però il nostro amico del Linda's Pizza ci dice che la cucina non è in funzione, così, dopo aver fotografato alcuni suoi lavori in legno dipinto, ceniamo al Warmhouse Restaurant, a tavolo con splendida vista sulla baia al tramonto.


Bull Beach Inn, ore 05:15
Bull Beach Inn
Il porto di Neah Bay immerso nella nebbia
Il porto di Neah Bay immerso nella nebbia
Neah Bay: airone cinerino a pesca
Il porto di Neah Bay



Olympic National Park: Hoh Rain Forest

















Olympic National Park: Ruby Beach






























Ritorno verso Neah Bay





La moglie del cacciatore di balene




Tramonto al Baullmn Beach Inn