lunedì 5 settembre 2016

Lo Zion Nat'l Park

Il caminetto-stufa ha fatto il suo dovere, mantenendo la temperatura adatta per una bella dormita. Appena svegli torniamo al Galaxy per una divertente colazione al bancone, col 20% di sconto riservato agli ospiti del motel. Partiamo poi abbastanza presto, diretti allo Zion.

Purtroppo Paolo, che ieri aveva iniziato a lamentare un po' di mal di gola, oggi è nel pieno di un gran raffreddorone con tanto di febbre: gliel'ho attaccato io, purtroppo, così oggi si limiterà a stare tranquillo sul sedile posteriore e a combattere i bacilli, mentre io sono ormai quasi del tutto guarita.
Lungo il percorso ci procuriamo il necessario per il picnic.

Entriamo allo Zion abbastanza presto: subito veniamo accolti da due montagne, due spettacolari giganteschi coni di pietra chiara erosa in uno strano modo, a quadrettoni.
Isacco ed io non resistiamo la tentazione di arrampicarci. Mentre io mi fermo abbastanza in basso, Isacco fa il capriolo e corre in alto sulla parete di roccia obliqua. Torniamo separatamente all'auto e, ammetto, avendo appena letto che uno degli animali piuttosto comuni qui è il leone di montagna, mi sento prendere da una certa paura… Non è facile decidere se correre (non vorrei sembrare una preda in fuga), se andare piano (non vorrei generare tentazioni), se fare rumore (attira o fa scappare un leone di montagna?) o se essere molto silenziosa l. Sapendo che il suo modo di attaccare è saltare alle spalle agguantando alla gola con gli artigli e azzannando la nuca, decido di camminare in spazi più aperti possibili, in modo deciso e tranquillo, ma guardandomi bene in giro (il che non so a che cosa servirebbe, se il puma decidesse di attaccarmi!).
Ben contenta di tornare all'auto, mi rimetto alla guida e ci inoltriamo in quello che non riesco a definire altrimenti che un oceano di roccia.
Anche qui oggi c'è un certo traffico, e si forma una piccola coda all'imbocco di una galleria piuttosto lunga e scavata nella pietra. A destra, di tanto in tanto, si aprono delle finestre che lasciano intravedere vertiginose pareti di roccia.
Usciamo in alto in una stretta vallata, tra alte montagne rocciose. La strada scende a tornanti, regalando panorami sempre diversi. Purtroppo gran parte dello Zion non è percorribile in auto: si possono solo fare tour organizzati e, vuoi per il gran caldo, vuoi per Paolo che sta sempre peggio, vuoi per la gran ressa, ci limitiamo a curiosare nel Visitor Center prima di fermarci in un verde area attrezzata per il picnic, dove Paolo resta all'ombra in auto, mentre Isacco ed io mangiamo i nostri panini accanto al fiume, in una piacevole e fresca brezza.
Percorrendo strade dapprima dritte in mezzo a estesissime pianure, poi in dolce salita panoramica, giungiamo nel tardo pomeriggio al Jacob Lake Inn.

La sistemazione è più che spartana, ma suggestiva: si tratta di uno storico lodge nella pineta, all'imbocco della strada che domani ci porterà al North Rim del Gran Canyon.

Mentre Paolo, febbricitante, si mette subito a letto, Isacco ed io andiamo a fare un giro nei dintorni. Troviamo così il piccolo laghetto che dà il nome al lodge: scopriremo poi, leggendone a sera, che questa, che a noi pare poco più di una pozza, è stata ed è tuttora una sorgente d'acqua vitale per indigeni, viaggiatori, animali.
Isacco decide di rientrare a piedi, mentre io seguo un pochino la strada nella foresta in auto, e poi decido di rientrare.
Mi siedo al sole fuori dalla nostra cabin e mi diverto a disegnare il paesaggio davanti a me.

Paolo non si sente di mangiare; Isacco ed io invece, affamati, ci godiamo una cena veramente ottima nel ristorante del lodge, in un ambiente piacevole tutto in legno e reso caratteristico da tappeti multicolori tessuti dagli indiani (purtroppo dai prezzi stellari) appesi a tutte le pareti tra dipinti, fotografie e lavori in legno colorato.

Isacco prende un pollo ruspante al cartoccio, io una trota alle mandorle, preceduti da insalata fresca e seguiti da uno squisito dolce al cioccolato della casa.

Concludiamo la serata curiosando nello store annesso al ristorante, ben fornito di oggetti di tutti i generi.





Non ci sono foto di Paolo .... accucciato con l'influenza ed una tosse strappapolmoni nel sedile posteriore dell'auto !





Prima colazionee super di Paolo

Hatch (UT): prima colazione super di Paola

Abbiate pietà: niente foto !!!


Lo Zion Nat'l Park







Verso la Kaibab Forest ed il North Rim