giovedì 18 agosto 2016

Emigrant (MT) - Little Bighorn (MT) - Broadus (MT)

Stamattina, dopo colazione, Isacco approfitta del pass gratuito per la vicina piscina termale, mentre Paolo ed io facciamo un giro nel giardino lungo il fiume: paesaggio idilliaco, alberi, erba verdissima, acqua azzurra con pesci che saltano in continuazione e uccelli che volano a pelo d'acqua mangiando insetti. Torniamo al ranch e lì troviamo Tina che ci parla delle stagioni qui, degli animali selvatici che di notte si avvicinano alla casa… Cerbiatti, scoiattoli, castori che nuotano nel fiume, ma anche orsi, lupi ...e addirittura i puma: pochi giorni fa ha visto una femmina che aveva portato i due cuccioli a bere e a giocare con l'acqua del fiume. Ci sono anche i serpenti a sonagli, ma lei dice di averne visto solamente uno, parecchio tempo fa e piuttosto lontano dalla casa.

Chiacchieriamo un po' anche col proprietario, un tipo con volto forte e abbronzato, nato nientemeno che a Genova! Parla comunque solo inglese, è un ingegnere chimico e un imprenditore e fa di tutto: fabbrica lettini da massaggio, continua ad ingrandire il ranch data la richiesta di turisti, lavora di pachera rimettendo a posto pietre e massi dopo forti piogge o valanghe e ha in progetto di costruire, qui al ranch, una sala per conferenze e per le esposizioni della moglie pittrice....questo succede in un paese che non taglieggia i cittadini con tasse e vessazioni, dove regole maniacali non paralizzano e dove la corruzione non arriva a impedire licenze e permessi....

Sbrighiamo poi un po' di lavoro: Paolo aggiorna il blog ed io lavoro con la contabilità del viaggio. Verso le 11 Isacco torna corroborato dalla piscina, velocemente chiudiamo i bagagli, salutiamo e partiamo: la prossima destinazione è la Devil's Tower (quella del film "Contatti ravvicinati) e poi il Mount Rushmore con i volti scolpiti dei presidenti.
Corriamo paralleli al lato nord di Yellowstone, facendo tappa a Billings dove, incredibile per una città USA, fatichiamo molto per trovare un supermercato; alla fine ce la facciamo e, procuratoci l'occorrente per il picnic, mangiamo nella zona verde della città.
Continuano poi il viaggio in un paesaggio aperto e collinare, piuttosto arido, stando alti lungo il fiume Yellowstone e facendo tappa, su richiesta di Paolo, al Little Bighorn Battlefield. Il luogo è un insieme di colline con vista a 360 gradi sulle praterie dorate e sul corso del fiume che si snoda sinuoso accompagnato da oasi di verde.
Qui, l'erba dorata è disseminato di lapidi: tantissime bianche, delle truppe sconfitte del colonnello Custer e pochissime scure, forse solo un paio, degli indiani di Toro Seduto.
Sono forti le sensazioni: in continuazione il passato squarcia la pace di queste praterie d'oro percorse dal vento per lasciar vedere uno spaccato della carneficina dei soldati di Custer.
In auto seguiamo il percorso segnato dai cartelli che spiegano i fatti della battaglia con descrizioni, disegni, mappe, affrontando il tema con  estrema obiettività, come del resto anche nella  interessantissima sala-museo all'ingresso, dove con grande rispetto è illustrato lo scontro di due culture, di due diversi modi di vita. Malgrado la vittoria qui,  Toro Seduto porterà poi il suo popolo in Canada, sperando invano di trovare la terra in cui vivere in pace: stremati dagli stenti, torneranno indietro, nei territori riserva a loro destinati.
La soggezione è tanta, verso le sofferenze e le durissime fatiche affrontate in questo scontro di culture e ce ne andiamo portandoci dentro il solito irrisolto interrogativo riguardo la storia umana...è davvero necessario ed inevitabile tutto questo dolore e tutto questo sangue per il progresso e per la vita in pace?
L'unica foto che scatto è quella della scritta a grandi lettere sulla parete esterna del centro, è una frase di Alce Nero:
"Know the power that is Peace"

Ripartiamo e attraversiamo la riserva indiana e le stupende praterie, salendo e scendendo da alte colline sulla cui cima ogni volta si aprono panorami mozzafiato.
Il paesaggio gradatamente muta: compaiono formazioni coniche di rocce stratificate, grandi e piccole, disseminate qui e là tra altre formazioni di massi o di pietre più piccole.. Sono, ed è interessantissimo vederlo, il risultato dell'erosione di rilievi alti, che si trasformano in coni, che poi si sfaldano in grandi massi, i quali infine si sgretolano in sassi, ghiaia, sabbia...e vengono coperti dal l'erba dorata divenendo quelle colline, piccole o grandissime, che formano queste sconfinate praterie.
Qui per miglia e miglia non ci sono paesi, solo qualche isolato ranch. Nell'erba pascolano nere mucche, a volte in branco, ma più spesso in gruppetti di tre o quattro, a volte se ne vede qualcuna che se ne sta da sola a brucare placidamente l'erba.
Ci sono anche cavalli e ad un certo punto Isacco, alla guida, lascia il passo ad una cerbiatta (o antilope?) che attraversa con due piccoli.

Finalmente, dopo le sette, arriviamo a Broadus, un paese dove fortunatamente troviamo una stanza in un tipicissino motel americano, basico ma tutto sommato niente male.
La cena, nel saloon per motorbikers individuato da Paolo inizia male, con una salatissima zuppa, ma si conclude con un decoroso, classico hamburger.
Rientriamo sotto un cielo sereno, ma alcune nubi in arrivo non fanno presagire bel tempo per domani...vedremo, intanto è l'ora della nanna




Emigrant (MT) Il Motel 7th Ranch ...

L'imponente letto queen size
ed il salottino











In viaggio verso Billing






Il Little Bighorn Battlefield Monument






















Verso Broadus (MT) ...



Broadus: l'improbabile bar dove abbiamo cenato ...