Alla fine il puzzle si combina ...con qualche malumore che le foto documenteranno....
Soprattutto, Paolo teme salti il tour al Mount Rainier e non si convince delle mie rassicurazioni in proposito.
Comunque, con nuvole grigie sopra l'auto e qualcuna anche dentro, ci allontaniamo molto volentieri dal pessimo motel, ed in tarda mattinata ci ritroviamo su una spiaggia infinita, davanti a bianche onde e avvolti da una mutevole foschia, mossa dal vento e a tratti accesa da improvvisi raggi di sole.
Paolo forse comincia a sciogliersi .....
Poco dopo, arriviamo ad Oysterville, quasi in punta della lunga e stretta penisola: la strada finisce davanti al mare e ad una costruzione di legno invecchiato dalla salsedine, dove si vendono ostriche, frutti di mare e cranberries (mirtillo rosso americano) in tutte le forme: cookies, scones, marmellate e preparati per dolci a base di ingredienti biologici (tra cui naturalmente cranberries) che naturalmente prendo per i nipotini.
Poco discosto, in un altro edificio simile al primo, c'è un negozietto con un po' di tutto: io compro cartoline e Paolo chiede indicazioni per un ristorante al proprietario, che sembra proprio un vecchio lupo di mare. In zona non ci sono ristoranti, ma ci indica un locale a Ocean Park, che raggiungiamo in una ventina di minuti: è un locale accogliente, dove servono colazione tutto il giorno e piatti semplici a pranzo e cena.
Mentre mangiamo, le nuvole cominciano a lasciar posto al sole ed il cielo è azzurro quando poco dopo raggiungiamo il Lewis & Clark Interpretive Point, che rinunciamo a visitare perché dovremmo pagare 15$ per il parcheggio.
Ci dirigiamo ad Astoria, dove giungiamo in una giornata ormai splendida: l'aria limpidissima rende saturi tutti i colori. Sopra e dentro l'auto non c'è più traccia delle grigie nubi. Il consiglio di Chris è stato davvero azzeccato: Astoria ci sorprende subito con un ponte spettacolare all'ingresso. Mentre giriamo a caso per le vie ripide tra villette e giardini,
Paolo avvista una grande colonna sul colle proprio sopra la città: sto guidando io, ed Isacco prontamente trova la strada col cellulare ed in breve siamo ad un punto panoramico a dir poco spettacolare. Alta e massiccia, una grande colonna guarda a 360 gradi la città, la baia, il fiume Columbia, i monti, le colline...verde brillante, cielo blu, acque scintillanti...una visione da terra promessa.
È talmente bello che prima io e poi Paolo seguiamo l'esempio di Isacco e affrontiamo il considerevole numero di gradini (164 gradini, per la precisione; ndr) che ci porta su un terrazzino che gira attorno alla cima della colonna e dal quale la vista spazia ancor di più...forse un tantino troppo per me che soffro di vertigini.
Durante il tragitto verso Longview un'altra veduta panoramica ci attende: tra il verde delle foreste, un tratto del fiume Columbia solcato da una grande nave da carico. Giunti a Longview, passeggiamo nei dintorni del nostro albergo, il Town House Motel, semplice ma certo molto più accogliente dell'albergo dì Puyallup. Ci fermiamo per cena da Bruno's Pizza: io prendo solo un'insalata, ma Isacco e Paolo rischiano con una pizza, ma è tutta da dimenticare. Giocherellando con Google maps mi accorgo che il tragitto verso Missoula è di 200 miglia più breve partendo da Paradise sul Mount Rainier (programmato per domani) che dal Johnston Ridge Observatory di Mount St. Helens (programmato per dopodomani): la mia proposta di invertire i due tour viene subito accolta da Isacco e Paolo e ci corichiamo già pregustando la giornata di domani.
Il Motel di Puyallup
Sulla Long Beach Peninsula
Entriamo in Ontario ...
Rientriamo nello Stato di Washington, a Longview, dove pernotteremo per due notti |