martedì 6 settembre 2016

Il Grand Canyon Nat'l Park - North Rim

Malgrado febbre e tosse Paolo riesce a dormire abbastanza bene.
Io anche, ma sono sveglia prestissimo e alle 6:30 sono già alla reception per una colazione a base di the e fiocchi d'avena.
Mi fermo poi allo store in attesa che Paolo e Isacco siano pronti, infine porto un caffè a Paolo e partiamo.
La giornata è splendida.  Sull'altopiano, dopo una vasta zona devastata dal fuoco dove però già stanno ricrescendo betulle e conifere, attraversiamo un vero paradiso terrestre: prati verdi, foreste, cerbiatti, scoiattoli, uccelli.

Dopo circa un'ora, giungiamo all'orlo nord del Gran Canyon, il North Rim, dove improvvisamente nella foresta si apre il baratro: un sentierino lo costeggia con scorci davvero mozzafiato. Ci sono anche degli speroni di roccia protesi nel vuoto...e meno male che almeno questi sono protetti da ringhiere, perché alcuni passaggi sono proprio da vertigini!
Entriamo nella grande sala panoramica del Lodge e poi restiamo un po' in terrazza a goderci il panorama seduti sulle sdraio di legno scuro.
Dopo aver comprato due tranci di pizza, proseguiamo sulla lunga strada che ci porterà a vedere, uno dopo l'altro, i panorami più belli del North Rim.

Oggi, oltre ad un cielo completamente sereno, grazie al vento è anche molto limpido, cosa piuttosto rara da queste parti, per cui la vista riesce a spaziare molto lontano: al di là di tutte le frastagliate insenature multicolori del Grand Canyon, nel cui fondo scorre il Colorado, vediamo praterie e foreste che si stendono all'infinito, verso le montagne azzurre all'orizzonte.
Isacco ed io mangiamo la nostra pizza nell'area picnic dell'Imperial Point, fantastico luogo panoramico, il più alto del North Rim.
Paolo purtroppo boccheggia in macchina, tra starnuti e colpi di tosse. L'aspirina riuscirà a rimetterlo in pista quel tanto che basta, nelle ore successive, a consentirgli di scendere dall'auto e di venire con noi nei brevi tratti di sentiero che separano i parcheggi dei punti panoramici.
Due di questi sono assolutamente spettacolari: speroni di roccia protesi nel vuoto, fortunatamente protetti da barriere, dai quali pare proprio di volare nel vento sopra gli abissi di rocce.
Accanto alla strada vediamo anche le rovine di un villaggio indiano: questi luoghi fungevano infatti da residenza estiva per popolazioni che in inverno abitavano vicino al fiume.

Verso le cinque ripercorriamo l'altopiano, tra betulle dalle foglie che fremono al vento.
Sostiamo brevemente al Jacob Lake Inn per benzina, coca per Paolo e caffè per me (e un paio di T-shirt allo Store), poi procediamo verso la nuova destinazione: St. George.
Dopo una decina di miglia, la strada in discesa improvvisamente offre un panorama spettacolare che va dagli alti anfiteatri del Bryce, ai canyon di Paria, alle montagne dello Zion, alle praterie a perdita d'occhio: mi fermo ad un piccolo parcheggio panoramico, dove un belvedere ci consente di scattare comodamente le foto.

Ad una ventina di miglia dalla destinazione, Isacco mi dà il cambio alla guida ed io riesco a consultare Internet e a trovare un ottima offerta del Motel 6 di St. George, dove giungiamo prima delle sette, in un roseo tramonto.

Un'ora dopo, girando per la città in cerca di un ristorante, scopriamo il Black Bear Diner, divertente ristorante per famiglie (fa parte di una catena di una ottantina di ristoranti sparsi in California e Oregon), che serve generosissime porzioni di cibi tipicamente americani.
Concludiamo la serata con un giro sulla strada panoramica a nord della città: Saint George ci appare luccicante, distesa nella conca tra i monti, sotto un cielo stellato dove brilla la sottile falce della luna nuova.

A questo punto sono molto stanca e non mi serve altro che una bella doccia prima di dormire; i miei capelli sono stati strapazzati tutto il giorno dal vento che sollevava nuvole di polvere sabbiosa dei canyons...ma in camera non c'è il phon!
La ragazza della reception non riesce a trovarne uno in tutto l'albergo, ma io non mollo, finché compare dal nulla un suo amico che si offre di andare a casa della ragazza a prendere il suo asciugacapelli personale: nel giro di dieci minuti bussa alla mia porta, mi consegna il phon ed io finalmente riesco a ficcarmi sotto l'agognata doccia.


Il dolcissimo paesaggio fra Jacobs Lake ed il North Rim

La lobby della North Rim Lodge ....











































Ritornando dal North Rim verso Jacobs Lake







Da Jacobs Lake A St. George (UT)











St. George, Utah, vista dalla collina:il tempio mormone è decisamente dominante !


Il trasferimento da Jacob lake (AZ) a St George /UT)